La notizia che ho letto ieri su alcuni portali di informazione è davvero agghiacciante (almeno per me) perché mi rendo conto che la STORIA non ci ha lasciato proprio niente come insegnamento e, soprattutto, non basta rievocarla per avere la certezza che certi ORRORI non si ripetano MAI più e che il non parlarne, dimenticandocene, ci fa correre il rischio che si possono ancora ripetere!
Il primo pensieroBLOG del 2025 lo voglio scrivere per rivolgere un augurio sincero a chi, troppo facilmente, dimentichiamo di ringraziare per essere parte integrante e fondamentale di noi.
Un vero e proprio omaggio che sento di destinare, non ad una persona ma… ad un pezzo di terra fin troppo criticato, spesso mal messo e troppo poche volte difeso e onorato.
Parlo dell’ITALIA; questa terra a forma di stivale, che rappresenta poco più dello 0,50 % della superficie terreste e si estende su circa 8000 km di costa, che le permette di essere bagnata sui suoi tre lati da un mare incredibilmente ricco di storia e venti generosi, permettendoci una biodiversità UNICA AL MONDO!
Un vero e proprio omaggio che sento di destinare, non ad una persona ma… ad un pezzo di terra fin troppo criticato, spesso mal messo e troppo poche volte difeso e onorato.
Parlo dell’ITALIA; questa terra a forma di stivale, che rappresenta poco più dello 0,50 % della superficie terreste e si estende su circa 8000 km di costa, che le permette di essere bagnata sui suoi tre lati da un mare incredibilmente ricco di storia e venti generosi, permettendoci una biodiversità UNICA AL MONDO!
RISPETTO, secondo l’Enciclopedia Treccani è la parola dell’anno 2024, scelta dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana “per la sua estrema attualità e rilevanza sociale” nell’ambito della campagna di comunicazione #leparolevalgono, istituita per promuovere l’uso corretto e consapevole della lingua italiana. Indubbiamente una gran bella scelta, se consideriamo tutto quanto si può raccogliere all’interno di questo sostantivo maschile nel quale si celano principi di alta considerazione nei riguardi altrui, come anche per sé stessi.
Les Brown è stato un musicista statunitense che ha coniato un incitamento a rincorrere i propri sogni che amo particolarmente perché lo trovo straordinario nella sua efficacia, quando consiglia di “puntare sempre alla LUNA perché, mal che vada, avrai camminato tra le stelle”.
La frase che sto per riportarvi la sento molto mia e al mio modo di pensare da grande sostenitore, quale sono, nei riguardi della bellezza interiore, quella che nel tempo muta in valore ed espressione in positivo, rispetto al corpo che, invece, intraprende il percorso inverso.
La frase di cui vi parlo fa così: “Guai a chi avrà amato solo corpi, forme, apparenze. La morte gli toglierà tutto. Cercate di amare le anime… Le ritroverete.” ed è di Victor Hugo, scrittore, poeta, drammaturgo e politico considerato il padre del Romanticismo in Francia.
La frase di cui vi parlo fa così: “Guai a chi avrà amato solo corpi, forme, apparenze. La morte gli toglierà tutto. Cercate di amare le anime… Le ritroverete.” ed è di Victor Hugo, scrittore, poeta, drammaturgo e politico considerato il padre del Romanticismo in Francia.
Sfogliavo un quotidiano questa mattina e mi sono soffermato su una notizia che mi ha rattristato da morire perché c’è ancora troppa disparità di genere, razza, valore, rispetto alla persona e libertà!
Sto parlando di quanto succede in Afghanistan dove, dal 3 dicembre, è stato fatto divieto assoluto alle donne afghane di frequentare le scuole per diventare infermiere e ostetriche (le uniche due ancora accessibili da quando nel 2022 il regime talebano le aveva escluse da qualsiasi percorso di studio.)
Se approfondite la notizia sul WEB vi imbatterete in foto e video di giovani donne in lacrime che si abbracciano e si consolano, ben sapendo che per loro si è chiusa anche l’ultima porta che le potesse introdurre nel mondo del lavoro e della socialità, amplificando quello che le Nazioni Unite hanno definito “apartheid di genere” dove superati i 12 anni di età le donne non possono accedere a nessuna scuola e istruzione.
Sto parlando di quanto succede in Afghanistan dove, dal 3 dicembre, è stato fatto divieto assoluto alle donne afghane di frequentare le scuole per diventare infermiere e ostetriche (le uniche due ancora accessibili da quando nel 2022 il regime talebano le aveva escluse da qualsiasi percorso di studio.)
Se approfondite la notizia sul WEB vi imbatterete in foto e video di giovani donne in lacrime che si abbracciano e si consolano, ben sapendo che per loro si è chiusa anche l’ultima porta che le potesse introdurre nel mondo del lavoro e della socialità, amplificando quello che le Nazioni Unite hanno definito “apartheid di genere” dove superati i 12 anni di età le donne non possono accedere a nessuna scuola e istruzione.