la mia passione grande per le STORIE

In questa pagina ho raccolto alcuni dei racconti inediti con i quali ho partecipato a concorsi letterari nel tempo.
Parlano di un po' di tutto e tutti, soprattutto di quanti non hanno scritto la storia (i famosi eroi minori).
Ma trovano spazio anche fatti e situazioni che mi hanno obbligato a parlarne per riflettere, suggerire o riportare alla luce della momoria storie dimenticate...
Storie di ieri, che appartangono al nostro passato... il nostro "com'eravamo"...
e al nostro "chi siamo"
VOI NON SAPETE CHI SONO IO

Scusate… permettete una parola?
Lo so che sembra strano ascoltare la mia voce e imbattervi in qualcosa di inaspettato, inconcepibile, oserei dire quasi impossibile!
Voi credete di non conoscermi, ma chissà quante migliaia di volte vi siete già trovati a competere con me, a partire da stamattina, appena aperti gli occhi, perché io scorro insieme al tempo, e a voler essere ancora più preciso e un po’ immodesto: è anche grazie a me che il tempo ha una regolarità nel suo continuo scorrere.
Vi sto incuriosendo, vero?

La prima volta al mare


Dalle stanze dell'inferno
Da uno di quei luoghi quasi impossibile da immaginarsi oggi, se non fosse che ne hai già sentito parlare tante, troppe volte dai giornali, i libri, la televisione e chissà quante altre testimonianze, buone solo per provare di comprendere qualcosa di assurdo che è accaduto, che sarebbe meglio se venisse cancellato per sempre dalla memoria e le pagine della storia… perché appartiene ad un tempo inglorioso che merita solo silenzio, in rispetto e per condanna di chi ha preso parte, come vittima o carnefice, ad un ignobile atto di irragionevole dolore, incancellabile per l’umanità!

Non lo faccio mai più
Mica l’ho fatto apposta… non ho visto il buco e non è colpa mia se adesso nessuno mi sente, mentre grido e mi dispero in questo buio così uguale ad un corridoio dell’inferno.
Mamma, dove sei? Venitemi a prendere, sono quaggiù, prigioniero e ho solo tanta paura.
Ehi, voi… ma cosa state facendo? No! Non chiudete la porta… non lasciatemi qui… Qui da solo io ho paura!!!

Tutti giù per terra


il mio nome è Cent

Mi hanno fatto così: piccolo e sgradevole ma, credetemi, anche io ho un’anima.
Ora vi racconto la mia di storia. Quella di un centesimo, piccolo e insignificante, sperso per il mondo,che ha già fatto tanti voli, e che si è sentito “prezioso” più di qualche volta. Una pioggia di gocce dorate scivolò giù dalla finestra al decimo piano del palazzo in Via Salvi,

viaggio di acqua e sale

Non sono da sola. Con me ci sono altri quaranta viaggiatori, insaccati come sardine in un guscio di noce, obbligati a restare seduti, incollati tra noi per reggere meglio l’urto della prua sulle onde, che schiaccia la pelle di questo oceano scuro, nero come il carbone.

Dieci contro 1

Ma quella domenica era un giorno importante per entrambi; nonno e nipote avevano deciso

Senza scarpe

Spesso mi domando cosa vedono realmente di me, gli occhi distratti di chi mi passa accanto, sfiorandomi appena e illudendosi di comprendere cosa significa resistere al niente della notte, che non fa dormire

Non ci torno mai più
«Ma perché, santo Dio?» reagì indignato il padre di Angelo, lanciando al soffitto quell’imprecazione che si schiantò sul solaio come fosse pioggia di lapilli addosso le case.
Ma il figlio rimase in silenzio, inasprendo ancor di più l’ira del genitore. «Ma che peccato ho fatto per meritarmi un figlio così?», inveì rabbioso l’ingegner Grezzi, mentre usciva dalla camera del figlio sbattendo la porta dietro di sé, lasciando nell’aria un rimbombo che si conficcò nel cuore di Angelo, rimasto sul letto la testa infossata nel cuscino

Solo un po' di filo

“Bambino, per favore, puoi raccogliermi da terra?”... ... “Signore, dico a lei, ha visto dove sono?” ... ... ... “E lei, signora, può sentirmi da lassù? Le chiedo solo un po’ di filo per riprendere il volo"

Un atto d'amore
Dovrei spingermi tanto in avanti, perché? Osare un simile azzardo per cosa? Per chi dovrei lasciare questo posto segreto e arrivare lì… a quel portone, serrato da sempre e dal quale non si torna più indietro?
No, meglio di no! Preferisco restare qui, al sicuro da tutto, anche se sento dietro di me una forza misteriosa che mi obbliga a partire: come una mano invisibile, che mi spinge a provare il primo volo; il primo viaggio… la mia prima volta!

Compagni di pace

A quest’ora il mio angioletto chissà cosa sogna; se mi pensa e si chiede dov’è il suo papà,

Racconta di un eroe
«Davvero, nonno? Dai raccontami, ti prego.» Ilo esortò entusiasta il bambino, durante quella lunga chiacchierata con suo nonno malato, a raccontargli dei suoi successi a scuola e di quel compito da fare a casa: “racconta di un eroe”.
Alfredo fissò suo nipote e quei suoi occhi lucidi di commozione, a sapere che suo nonno fosse stato amico di un eroe, e provò a farsi forza nel fiato e le parole, per lui impresa ardua più di ogni guerra e fame sopportata, oramai allo stremo delle forze fisiche, dopo l’obbligato soggiorno in quella stanza d’ospedale
