Un romanzo ispirato ad una canzone dei Pooh (Buona fortuna e buon viaggio) per raccontare l'odissea di Olga, una ragazza ucraina obbligata a prostituirsi. Alex, un poliziotto che farà di tutto per aiutarla a fuggire dai suoi prigionieri, escogiterà una fuga temeraria per accompagnarla in treno fino ad Odessa, liberandola dai suoi aguzzini, in quella che sarà un'avvincente rincorsa verso la felicità dei due protagonisti.
Passione, inrtrighi, cenni storici di una nazione tartassata dalla povertà e la radioattività nucleare e continui colpi di scena sono gli elementi narrativi che compongono la trama di un romanzo adrenalinico, legato all'associazione RockNoWar a cui sono devoluti i diritti d'autore, per la raccolta fondi a favore della lotta contro il turismo sessuale nel LAOS.
La prefazione all lettura è a cura di Stefano D'Orazio batterista dei Pooh
I diritti d'autore sono devoluti a ROCK NO WAR
GIRALDI EDITORE - Ean: 9788861550360 - p. 374 - €. 15.00
Mi chiamo Stefano D’Orazio e suono il tamburo con un “complesso famoso” i Pooh.
Qualche tempo fa scrissi una canzone “Buona fortuna e buon viaggio” dove avevo immaginato il ritorno a casa di una ragazza dell’est; una quasi bambina di uno di quei paesi di tanta neve e poco futuro, dove c’è poca vita da sperare, e dove capita che un giorno si prendono su sogni e coraggio per andare lontano, magari a farsi male… magari a vendere amore.
Ma se da questi angoli di mondo si fa fatica a non partire, se ne fa ancora di più a ritornare, e la mia “lei” tornava, sconfitta e ferita, ai suoi girasoli e le sue antiche povertà, in cambio di qualche attimo di dignità che ancora alloggiava nella sua memoria.
Gianfranco Iovino, mi raccontò che ascoltando quei versi cantati aveva sentito crescere la voglia di scriverci sopra. Ed è bello accorgersi che a volte le emozioni possono essere contagiose; che da una suggestione, un’immagine o, perché no, da una canzone possa nascere un’ispirazione che lentamente diventa idea e poi parola e, alla fine, romanzo.
Sentirsi Musa di un racconto che qualcuno ha lasciato rotolare al di là dell’angusto perimetro che ti concede una canzone, dà la sensazione che i personaggi della tua piccola storia abbiano preso a muoversi di vita propria, disegnandosi un’esistenza autonoma ed insospettata, fatta di prima e di dopo, tutto quello che alle canzoni va stretto.
Ed ecco che la quasi bambina diventa Olga, e che intorno a lei si accende un mondo di notti di periferica, di macchine grandi e di vestiti nuovi da mettere ogni sera, di soldi e di violenza, ma anche di tenerezze che arrivano inaspettate da Alex, un poliziotto che le diventa amico e che architetterà per lei un ritorno alla vita.
La storia si dipana tra attese e sorprese, si colora di incontri e di adii, scorre tra smarrimenti e commozioni e sta proprio nella continua ricerca di risvegliare sentimenti sinceri che Iovino cattura e intenerisce.
Una semplicità di linguaggio, dove la fantasia si lascia contaminare da una ruvida realtà, che ferisce ma non stupisce, perché in tutte le ragazze che incrociamo ai lati delle strade, nelle notti di mezza Italia, sappiamo che potremmo trovare un po’ di Olga…
Raro invece, che una qualsiasi Olga possa incontrare un Alex da poter ringraziare, ed è forse qui che la vita… diventa romanzo.
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