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fa davvero male, oltre che rabbrividire le pareti del cuore, le continue immagini trasmesse in tv, che appartengo a posti lontani da noi, soprattutto nel modo di pensare… considerare… riflettere… ed agire! (ma che non possono lasciarci indifferenti )
Il 2001 è una data che ha registrato un clamoroso miracolo, perché è di quello che si è parlato, in una terra dove l’integralismo religioso è tanto integerrimo che anche solo immaginare di discuterlo o manifestarci contro ti fa rischiare la morte.
Ma è bastato un niente per cancellare quella conquista e 20 anni di umana normalità.
Mi sono spesso chiesto quale possa essere la “fortuna” più impattiva e fondamentale nella vita, e la risposta trovata è sempre la stessa: NASCERE, perché nulla è più importante, per ognuno di noi, dell’essere venuti al mondo, vincendo possibili NO… qualsiasi preoccupazione, ogni altro timore o disagio, da parte di chi ci ha donati la vita, in maniera così naturale e miracolosa.
Ma oggi mi sento di dover aggiungere un’altra “fondamentale fortuna”: il luogo dove si nasce, perché finché siamo figli di questi quadrati di stelle e meridiane tranquille, possiamo costruirci il futuro su basi più o meno solide, ma sicuramente LIBERE di essere interpretate, inseguite e raggiunte, cose non scontante se ci soffermiamo con più attenzione sui FATTI DEL MONDO, rendendoci conto che ci sono posti dove nascere è un “castigo”, se non una condanna a vita.
Mi rendo conto che la Pandemia ha inciso anche sulla letteratura italiana, al punto da farci disabituare a termini che, fino a 2 anni fa, erano consuetudinari per noi.
Ma io sono stanco di non poter indicare un amico come persona assolutamente “positiva” ed ottimista, così come mi è impossibile cancellare il termine “contagioso”, quando mi riferisco alle cose belle che accadono quotidianamente da condividere, o l’estate italiana 2021 che di infettivo, per fortuna, ha solo l’entusiasmo con cui abbiamo esaltato le imprese sportive dei nostri eroi del calcio, come dell’atletica, che ci inorgogliscono e regalano un senso di appartenenza altissimo verso la “bandiera”.
Eccola qui, puntuale ogni anno farsi strada da sé, tra mille ostacoli e preoccupazioni, perché a tutto possiamo abituarci, ma non fare a meno della "giornata contro la violenza sulle donne".
Oggi ho un pensieroBLOG da proporvi un po’ complesso mi sa, perché mi sto avventurando nell’ANIMA, inteso come luogo (o elemento) di cui si parla spesso, dato che lo troviamo in tantissimi luoghi comuni e frasi di circostanza, ma che… sappiamo davvero cosa sia?
Prendo in prestito la definizione di un vocabolario che descrive l’ANIMA come “il principio immateriale della vita nell’uomo, contrapposta al corpo e tradizionalmente ritenuta immortale, oltre che sede dei sentimenti.”
Immateriale, anche se la teoria di MacDougall del 1901 vorrebbe che l’anima ha un peso specifico, che una volta esalato l’ultimo respiro si libera dal nostro corpo e ci alleggerisce di 21 grammi.
Da un po’ di tempo non pubblico pensieriBlog, ed oggi lo faccio riportando lo stralcio di una confidenza anonima (forse inventata, ma reale) che si esprime così:
“Quando i genitori hanno scoperto la mia omosessualità, tutto è cambiato. Me ne sono accorto dalle loro facce, non più fiere di me, ma segnate da tristezza e delusione… la stessa che ho rivisto, qualche tempo dopo anche nei volti e le parole dei miei parenti e, finanche degli amici, quelli più intimi e fraterni, stupiti dalla mia confessione inaspettata… di quel mio essere incomprensibilmente “diverso”.
Avete fatto caso in questi giorni pasquali quante siano state le volte che abbiamo detto, sentito o letto la parola SPERANZA?
Se ci fosse un calcolatore a classificarne il totale, saremmo su numeri spaventosi perché chiunque ne fa uso, (a volte indiscriminato), sia esso un esponente politico che religioso, di compagnia o famigliare e così via.
E tutti ci leghiamo a questa parola con la certezza che sia davvero un antidoto alla desolazione e una possibilità di riemergere dalle sabbie mobili nelle quali stiamo sprofondando, data l’incertezza diffusa sul futuro… sul domani… sulle aspettative… sulle certezze… sulla stessa SPERANZA!
Giochiamo di fantasia?
Bene. Immaginate che proprio adesso, nel bel mezzo delle vostre solite cose di ogni giorno, qualcuno bussi alla porta chiedendovi di seguirlo, insieme a tutta la vostra famiglia, riempiendo una sola valigia di pochi stracci, e di fare in fretta perché... non c’è tempo, o se ne è già perso troppo!
Qggi parto da un CESTINO, accanto al quale c’è questa scritta: “chi ha, metta. Chi non ha, prenda”, che avrete sicuramente notato immortalata negli scatti fotografici tra i vicoli di Napoli...
Mi sono spesso chiesto, per tutte quelle volte che lo sguardo si è lasciato magnetizzare dalla luna, cosa spinge i pensieri a farsi stregare da quella palla luminosa, che calamita su di sé speranze, sogni d’amore, poesie e il desiderio di ricorrenti fughe da questa malandata terra,
siamo figli di un sostantivo astratto che fa sognare, disperare, sperare e muove il mondo, azioni, gli astri, le stelle e la VITA!
Sapete cosa, più di ogni altra, mi spaventa del post-COVID (che spero arrivi prestissimo)?
Il rischio di disabituarsi a certi atteggiamenti che oggi sono vietati, e il non poterli esternare ci sta assuefacendo all’ipotesi che non li sapremo più replicare, specialmente in modo naturale e spontaneo.
Sono trascorsi i tempi nei quali si etichettavano giovani e mode del momento con appellativi e definizioni allegoriche e dal forte impatto emotivo, tipo: “figli dei fiori” , “quelli del ‘68” i “paninari” i “sorcini” e così via
Indubbiamente ha saputo far parlare di sé Vanessa Incontrada, ancora più che per il modo col quale si è proposta, nel contenuto del messaggio da trasmettere, che la vuole Testimonial di un concetto chiaro, inequivocabile e semplice: “questa oggi sono… e così mi accetto di essere!”
Ci risiamo… eccola qui la giornata mondiale contro gli sprechi idrici che, come ogni anno, pone attenzione sugli sperperi d’acqua, smuovendo coscienze, pensieri, azioni e movimenti di massa, ma che… già domani, è dimenticata e torniamo a dilapidarne la sua ricchezza (per giunta) vitale!
A me piace andare alla ricerca di informazioni scientifico-geografiche che raccolgono dati importantissimi e vi invito a leggerli con me:
Indubbiamente ha saputo far parlare di sé Vanessa Incontrada, ancora più che per il modo col quale si è proposta, nel contenuto del messaggio da trasmettere, che la vuole Testimonial di un concetto chiaro, inequivocabile e semplice: “questa oggi sono… e così mi accetto di essere!”
I sogni... che bella realtà! Del resto siamo figli di un SOGNO, no?! Nasciamo (il più delle volte) da un desiderio amoroso lungamento sognato...
siamo figli di un sostantivo astratto che fa sognare, disperare, sperare e muove il mondo, azioni, gli astri, le stelle e la VITA!
Stanisława Leszczyńska, una serva di Dio condannata a mettere al mondo la morte!
Fa paura questa incertezza verso il domani, ma non possiamo cedere alla paura di estinguerci perché apparteniamo al GENERE UMANO...
qual è "LA PRIMA NECESSITA’" di cui abbiamo realmente bisogno per saperci soddisfatti e appagati della propria vita?
2 mila miliardi di Galassie... sterminati buchi neri, infinite stelle, sterminati spazi di cielo sopra di noi e sentirsi maledettamenti SOLI al mondo!
La parola Olocausto vuole dire, letteralmente "un sacrificio bruciato" "... questo il significato di questa parola tanto ascoltata, detta e... poco compresa!
"per NOI che non sappiamo essere sinceri MAI con noi stessi, ed inventiamo scuse invece di ammettere e confidare che "il solo pensare non basta per cercarsi!"
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