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L’ho notato qualche giorno fa su una bacheca e voglio riportarlo per considerare quanto citato:
“Perché, se mio figlio decide di andare a lavorare a Londra per un futuro migliore è un bravo ragazzo, mentre se lo fa un figlio dell’Africa, che per scappare da fame e guerra sfida il mare e le sue profondità, è solo un profugo, caso mai terrorista e buona a nulla, da rispedire a casa propria il prima possibile?”
E mentre ci si litiga sui destini di un attracco in chissà quale porto, tra politici inflessibili e Capi di Stato arroganti, succede che si continua ad incrementare il numero di morti innocenti che per fame, sete e freddo, nello scappare da terre umiliate dalla violenza e la povertà, trovano una porta invisibile sul mare che si apre e li inghiotte, rubandosi tutto il loro fiato e coraggio, restituendoci, in cambio, solo dolore e pietà.
Il fenomeno della migrazione clandestina non fare più notizia, anche se i morti racchiudono numeri spaventosi, se solo nel 2019 sono stati più di 10000 i disperati che hanno trovato la morte bagnata ad accoglierli.
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