“La credenza che la realtà che ognuno vede sia l’unica reale è la più pericolosa di tutte le illusioni.”
Parto da questo assioma coniato da uno dei padri della comunicazione: Paul Watzlawick, per concentrarmi con voi su un pensiero che mi gironzola in testa da un po’ e fa così: “Ognuno percepisce la realtà in modo e maniera diversa?”
Senza infognarmi in argomenti di natura psicologica, mi limito a tirare le somme sulle mie supposizioni che mi fanno credere che la realtà venga percepita in modo uguale dalla quasi totalità delle persone, ma che nei suoi minimi particolari crea differenze, del tipo: il colore verde lo è per tutti (a parte i daltonici) ma se iniziamo ad aggiungere delle gradazioni che lo allontanano dal “verde standard conosciuto da tutti”, si modifica anche la percezione in noi di come si lascia assorbire e cosa ci porta a ricordare o raffrontare di simile e similare
Parto da questo assioma coniato da uno dei padri della comunicazione: Paul Watzlawick, per concentrarmi con voi su un pensiero che mi gironzola in testa da un po’ e fa così: “Ognuno percepisce la realtà in modo e maniera diversa?”
Senza infognarmi in argomenti di natura psicologica, mi limito a tirare le somme sulle mie supposizioni che mi fanno credere che la realtà venga percepita in modo uguale dalla quasi totalità delle persone, ma che nei suoi minimi particolari crea differenze, del tipo: il colore verde lo è per tutti (a parte i daltonici) ma se iniziamo ad aggiungere delle gradazioni che lo allontanano dal “verde standard conosciuto da tutti”, si modifica anche la percezione in noi di come si lascia assorbire e cosa ci porta a ricordare o raffrontare di simile e similare
Spesso mi faccio aiutare dalle canzoni per affrontare temi che ci riguardano da vicino, ed oggi mi risuona in testa sempre lo stesso motivo, vecchio di qualche anno fa (Sanremo 2011) ma straordinariamente attuale e ottimo da prendere come spunto durante quegli esami introspettivi, di cui ogni essere umano necessita, quando ci si sente oppressi dalla tristezza, la noia, la delusione da qualcosa/qualcuno o arrabbiati con se stessi per qualche errore di troppo, che ci rende fragili e prede di pensieri negativi, catapultandoci in dimensioni che sanno di grigiore e tedio esasperato.
L’argomento, e il fatto di cronaca grave in esso contenuto, è troppo importante per non parlarne, visto che è da un po’ che non scrivo pensieriBLOG per l’illusione di credere che sotto l’ombrellone ci porti solo stanchezza da lavoro, bisogno di rilassarsi e necessità di spegnere i telegiornali…
Purtroppo, però, non è così, e fa un gran male rendersi conto che le disgrazie non vanno mai in ferie, ed anche se teniamo spenta la TV e stiamo alla larga dai quotidiani, i numeri maledettamente crescono sempre più, soprattutto quelli riferiti ai morti annegati nell’insaziabile cimitero salato del mare, così come le morti per femminicidio, quelle per le sciagure inaspettate, le follie omicide, fino ad arrivare ai danni causati da questo clima che ci sconvolge sempre più coscienza ed esistenza.
Purtroppo, però, non è così, e fa un gran male rendersi conto che le disgrazie non vanno mai in ferie, ed anche se teniamo spenta la TV e stiamo alla larga dai quotidiani, i numeri maledettamente crescono sempre più, soprattutto quelli riferiti ai morti annegati nell’insaziabile cimitero salato del mare, così come le morti per femminicidio, quelle per le sciagure inaspettate, le follie omicide, fino ad arrivare ai danni causati da questo clima che ci sconvolge sempre più coscienza ed esistenza.
una PANCHINA VUOTA, ed una domanda a chi l'osserva: “con chi vorresti sederti a chiacchierare per un’ora?”