L’albo dei giornalisti ci esorta a dialogare il più possibile con i lettori su un tema per il quale siamo “maledettamente in ritardo”, e cercare di rimediare il più possibile all’irrimediabile; sto parlandovi dei cambiamenti climatici che stanno interessando il nostro paese, tra caldi eccessivi con incendi sparsi ovunque (tra dolo e surriscaldamento) e masse d’acqua piovute giù dal cielo con una forza inimmaginabile, che determina alluvioni, scatena uragani e ci bombarda con chicchi di grandine grandi quanto una palla da Tennis, che ci lasciano presagire un catastrofico finale della Terra dove noi, poveri mortali possiamo solo subirne le conseguenze visto che… siamo maledettamente in ritardo!
un bel commento del grande Martin Luther King, che a proposito di violenza fisica, verbale e gestuale sulle persone, ci ha lasciato un messaggio pieno di verità: “ La vera tragedia non è la violenza e la crudeltà delle persone cattive, ma il silenzio delle persone buone.”
Ci sono canzoni che aprono le porte del cuore in maniera incredibile, al punto da poterci fare entrare migliaia di emozioni, sensazioni e ricordi contemporaneamente, per quanto siano spettacolari nell’interpretare magistralmente il ruolo di portatrici di “pezzi di storia” che ci appartengono fortemente.
Una di queste è la poetica SEMPRE E PER SEMPRE del mitico Francesco De Gregori...
Una di queste è la poetica SEMPRE E PER SEMPRE del mitico Francesco De Gregori...
L‘ho letta sulla bacheca di un amico e mi permetto di riportarla perché riesce con poche parole a riassumere perfettamente la “forza imperiosa” degli emiliani-romagnoli, propria del loro DNA, che mi ha permesso di apprezzarli ed amarli con tutto il cuore, in questi ultimi sei anni di vita dove li sto frequentando assiduamente!
Loro sono geniali perché sanno creare MITI dalle idee.
Loro sono geniali perché sanno creare MITI dalle idee.
Si racconta di 2 cani che, in momenti diversi, sono entrati nella stessa stanza e alla loro uscita, uno lo fa scodinzolando e l’altro ringhiando. Una donna li vide e incuriosita entrò nella stanza per scoprire cosa rendesse felice e cos’altro infuriato i due cani, e meravigliata scoprì che la stanza era piena di specchi che avevano permesso al cane felice di incrociare 100 altri cani contenti come lui, mentre quello arrabbiato si era imbattuto in 100 stessi suoi simili che gli abbaiavano contro.
Alla fine, considerò che quanto vediamo intorno a noi è un riflesso di ciò che siamo, così come ciò che siamo è un riflesso di quello che abbiamo pensato.
Alla fine, considerò che quanto vediamo intorno a noi è un riflesso di ciò che siamo, così come ciò che siamo è un riflesso di quello che abbiamo pensato.
Oggi voglio soffermarmi sul VUOTO, quello interiore, profondo ed irraggiungibile, che quando lo percepisci lo accusi come un tormento che scava gallerie nella tua mente, insinuandosi tra pensieri, ricordi ed emozioni che, inevitabilmente, si lasciano condizionare (quasi sempre) dalla tristezza.
Avete presente di quale VUOTO vi parlo?
Quello generato da una mancanza… un’assenza… una “non presenza”, come può essere quella determinata da una perdita o un abbandono irrimediabile. Ed io, nel giorno in cui si festeggia “l’onore al padre” mi fermo con i ricordi proprio su di lui e su quanto sia stato prezioso per me, soprattutto in tutti quei momenti nei quali non c’era accanto a me ed io provavo a non deluderlo, stando ben lontano da guai e strade sbagliate, perché se poi lo avesse scoperto… ne sarebbe morto dal dolore.
Io in quel VUOTO spesso mi ci perdo, perché mi piace rivivere qualcosa di non replicabile, ma che soltanto io so quanto abbia fatto bene al mio crescere in armonia con me stesso, forte di un equilibrio assoluto che ha condizionato carattere e caratteristiche, facendomi assomigliare a colui che ha segnato di prezioso la mia adolescenza.
Avete presente di quale VUOTO vi parlo?
Quello generato da una mancanza… un’assenza… una “non presenza”, come può essere quella determinata da una perdita o un abbandono irrimediabile. Ed io, nel giorno in cui si festeggia “l’onore al padre” mi fermo con i ricordi proprio su di lui e su quanto sia stato prezioso per me, soprattutto in tutti quei momenti nei quali non c’era accanto a me ed io provavo a non deluderlo, stando ben lontano da guai e strade sbagliate, perché se poi lo avesse scoperto… ne sarebbe morto dal dolore.
Io in quel VUOTO spesso mi ci perdo, perché mi piace rivivere qualcosa di non replicabile, ma che soltanto io so quanto abbia fatto bene al mio crescere in armonia con me stesso, forte di un equilibrio assoluto che ha condizionato carattere e caratteristiche, facendomi assomigliare a colui che ha segnato di prezioso la mia adolescenza.
A te che scappi dalla guerra… affronti il mare senza saper nuotare… non ti è permesso studiare e mostrarti in volto… e piangi disperata perché non sai come liberarti dalla violenza, la malattia dell'umore e le ingiurie offensive, dedico un "8 marzo di buona speranza"... che si rinnovi ogni nuovo giorno SEMPRE DI PIU'!
Ieri sera ho visto un film che mi ha fatto molto riflettere quando il protagonista della storia ha chiesto ad un suo amico: “ma ti sei mai chiesto cosa sarebbe la vita senza la musica?”
Io, per esempio, più volte me lo sono immaginato il mondo senza suoni melodici e subito si è presentata davanti a me la scena di un luogo triste e inospitale, perché privarci delle sonorità emotive scaturite dall’ascolto di una qualsiasi musica è un po’ come volerci lasciare al buio, privati a vita della luce del sole.
Io, per esempio, più volte me lo sono immaginato il mondo senza suoni melodici e subito si è presentata davanti a me la scena di un luogo triste e inospitale, perché privarci delle sonorità emotive scaturite dall’ascolto di una qualsiasi musica è un po’ come volerci lasciare al buio, privati a vita della luce del sole.
Mi chiedono di scrivere un nuovo pensieroBLOG, ma è davvero complicato riuscirci in questo periodo, dove siamo immersi nel centro esatto di un’instabilità assoluta che riguarda ogni campo… ogni settore… ogni posto del mondo… ogni singola casa!
Tra venti di guerra sempre più minacciosi, terremoti a scuotere zone già martoriate dalle violenze tra uomini della stessa razza e terra, il mare che continua ad affogare il domani di chi si imbarca su un guscio di noce e la soppressione violenta di ideali ribelli contro leggi di un regime dittatoriale… trovare pensieri felici è davvero complicatissimo.
Tra venti di guerra sempre più minacciosi, terremoti a scuotere zone già martoriate dalle violenze tra uomini della stessa razza e terra, il mare che continua ad affogare il domani di chi si imbarca su un guscio di noce e la soppressione violenta di ideali ribelli contro leggi di un regime dittatoriale… trovare pensieri felici è davvero complicatissimo.
Siamo in pieno clima natalizio ed è inevitabile il mio pensiero sul Santo Natale che, purtroppo, prosegue ad essere appesantito dalla preoccupazione di non avere ben chiare le visuali del futuro, perché troppo incerto, laddove i venti dell’est ci portano rumori di guerra, che si mischiano alle grida di dolore e rabbia di altri popoli, per la negazione di diritti fondamentali e irrinunciabili,
Questa è una storia vera che non conoscevo, ma quando l’ho finita di leggere mi ha tanto intristito. La sintetizzo e la condivido perché possa servire a riflettere su quanto possa fare male l’indifferenza degli uni unita alla cattiveria degli altri. Parlo di Amanda Michelle Todd...,
E mentre ci si litiga sui destini di un attracco in chissà quale porto, tra politici inflessibili e Capi di Stato arroganti, succede che si continua ad incrementare il numero di morti innocenti che per fame, sete e freddo, nello scappare da terre umiliate dalla violenza e la povertà, trovano una porta invisibile sul mare che si apre e li inghiotte, rubandosi tutto il loro fiato e coraggio, restituendoci, in cambio, solo dolore e pietà.
Che sogno strano che ho fatto questa notte; ve lo voglio proprio raccontare!
Nel bel mezzo del nulla, ecco che mi trovo ad uscire di casa, e appena scendo per strada capita che chiunque incroci, di conosciuto e non, si fermi per stringermi la mano, regalarmi un suo bel sorriso accomodante, chiedermi con gentilezza se stessi bene, e poi andare via per la sua strada.
Nel bel mezzo del nulla, ecco che mi trovo ad uscire di casa, e appena scendo per strada capita che chiunque incroci, di conosciuto e non, si fermi per stringermi la mano, regalarmi un suo bel sorriso accomodante, chiedermi con gentilezza se stessi bene, e poi andare via per la sua strada.
Mi sa che la notizia di una “donna che ha tagliato i genitali al compagno, perché lo ha scoperto che cercava di stuprare sua figlia 14enne” è passata troppo in sordina ed archiviata sotto tono, e non certo per una questione legata alla violenza del gesto da parte di una madre coraggiosa, che si è dimostrata determinata nel dare “un taglio netto” al corpo del reato.
Stamattina, in viaggio verso l’ufficio, mi sono concentrato su due canzoni, trasmesse in sequenza che mi portano a scrivere questo pensieroBLOG sull’immaginaria opportunità di avere “un’altra vita” di ricambio con cui correggere gli errori, le scelte e deviare le strade sbagliate per fare in modo che non ci siano pentimenti, dolori e rimpianti da gestire.
Vorrei tanto che qualcuno mi spiegasse (convincendomi) perché può succedere che in un posto lontano da noi, dove ci sono ben altre democrazie e coscienze umane a governare i popoli, è permesso di uccidere solo perché si è risultati disubbidienti… scomposti… peccaminosi… e indegni!
Ha fatto scalpore la vicenda della giovane Mahsa Amini,
Ha fatto scalpore la vicenda della giovane Mahsa Amini,
L’immagine che posto a corredo di questo mio breve pensieroBLOG è perfetta ed assolutamente incisiva a sintetizzare la ragione del mio desolamento interiore, che non mi permette di scrivere “cose leggere” su cui dialogare con voi, perché davvero non c’è niente da aggiungere a quello che quotidianamente ci sta annerendo il cuore di dolore!
Voi sapete quante persone si sono fatte ibernare e restano in attesa di un futuro risveglio?
Sembrerebbe che siano oltre 200 i corpi surgelati e lasciati al fresco in attesa di scongelamento, come sostiene l’organizzazione senza scopo di lucro “Alcor Life Extension Foundation”, che accoglie nei propri stabilimenti di criopreservazione i corpi (o i cervelli) delle persone, che sperano di essere resuscitate nel tempo futuro attraverso processi scientifici (ad oggi non ancora sperimentati).
Sembrerebbe che siano oltre 200 i corpi surgelati e lasciati al fresco in attesa di scongelamento, come sostiene l’organizzazione senza scopo di lucro “Alcor Life Extension Foundation”, che accoglie nei propri stabilimenti di criopreservazione i corpi (o i cervelli) delle persone, che sperano di essere resuscitate nel tempo futuro attraverso processi scientifici (ad oggi non ancora sperimentati).
Un giorno ho letto questa affermazione: “i sogni sono per gli audaci, i coraggiosi e i temerari… per tutti gli altri esistono i cassetti!” e sono d’accordo con questa teoria, dove ad alimentare il desiderio di un sogno non sia soltanto la volontà di raggiungere un risultato o la motivazione di qualcosa di tanto agognato da sempre, se poi strada facendo quel sogno si sgretola ogni volta di più, quando sbatte contro i tanti cocenti ed impietosi NO!
«Vendo figli… sì! E lo faccio perché non posso più farne a meno.
Me lo impone la vita… il senso di sopravvivenza e il rispetto di chi si aspetta da me gesti di speranza, anche se così estremi e disperati.
Non mi crederai, ma la mia coscienza è pulita, anche se tu pensi il contrario. Vendo mio figlio, e non certamente a cuor leggere, perché devo farlo per forza… è l’ultima scelta possibile, dato che dalla sua vita venduta dipendono le sorti degli altri miei 6 figli.
Me lo impone la vita… il senso di sopravvivenza e il rispetto di chi si aspetta da me gesti di speranza, anche se così estremi e disperati.
Non mi crederai, ma la mia coscienza è pulita, anche se tu pensi il contrario. Vendo mio figlio, e non certamente a cuor leggere, perché devo farlo per forza… è l’ultima scelta possibile, dato che dalla sua vita venduta dipendono le sorti degli altri miei 6 figli.
SIAMO SEMPRE PIU’ VECCHI… sì! Senza troppi giri di parole, è proprio questa la sintesi perfetta che fotografa il nostro bel Paese, stretto tra le affilate tagliole degli spropositati rincari, la povertà diffusa, l’insoddisfazione di massa e l’obbligo cautelativo alla dissocialità che… restituisce un dato preoccupante che vi evidenzio: quasi 400mila nascite nel 2021, a fronte del doppio delle mortalità, che si traduce in un agghiacciante risultato= stiamo invecchiando clamorosamente!
Di attenuanti, sia chiaro, ne abbiamo quante ne vogliamo per giustificarci (pandemia, instabilità economica, incertezza sul futuro e bla, bla bla…) ma di ragioni NESSUNA!
Di attenuanti, sia chiaro, ne abbiamo quante ne vogliamo per giustificarci (pandemia, instabilità economica, incertezza sul futuro e bla, bla bla…) ma di ragioni NESSUNA!
SIAMO SEMPRE PIU’ VECCHI… sì! Senza troppi giri di parole, è proprio questa la sintesi perfetta che fotografa il nostro bel Paese, stretto tra le affilate tagliole degli spropositati rincari, la povertà diffusa, l’insoddisfazione di massa e l’obbligo cautelativo alla dissocialità che… restituisce un dato preoccupante che vi evidenzio: quasi 400mila nascite nel 2021, a fronte del doppio delle mortalità, che si traduce in un agghiacciante risultato= stiamo invecchiando clamorosamente!
Di attenuanti, sia chiaro, ne abbiamo quante ne vogliamo per giustificarci (pandemia, instabilità economica, incertezza sul futuro e bla, bla bla…) ma di ragioni NESSUNA!
Di attenuanti, sia chiaro, ne abbiamo quante ne vogliamo per giustificarci (pandemia, instabilità economica, incertezza sul futuro e bla, bla bla…) ma di ragioni NESSUNA!
Che tristezza certe notizie!
L’avrete ascoltata anche voi la storia di quella bambina nata con maternità surrogata in Ucraina, abbandonata dalla “coppia committente”, come fosse un acquisto su Amazon a cui è concesso il diritto di recesso entro il primo anno di età.
Sembra assurdo, eppure è successo davvero, ancora una volta, e sempre con la stessa aberrante motivazione: “non lo sentiamo nostro quel figlio!”.
L’avrete ascoltata anche voi la storia di quella bambina nata con maternità surrogata in Ucraina, abbandonata dalla “coppia committente”, come fosse un acquisto su Amazon a cui è concesso il diritto di recesso entro il primo anno di età.
Sembra assurdo, eppure è successo davvero, ancora una volta, e sempre con la stessa aberrante motivazione: “non lo sentiamo nostro quel figlio!”.
Da un po’ non scrivo, e non certo per mancanza di argomenti, ma perché c’è davvero tanta confusione in questo momento intorno a noi, e tutti hanno sempre da dire qualcosa, chi per il Covid e chi per il Clima, chi per la fame e chi per la sete nel mondo e chi per i venti di guerra o gli esodi dei disperati.
Ed oggi voglio proprio soffermarmi su questo ultimo dramma umanitario.
Se provate a ricercare il significato della parola ESODO vi sarà fornita una spiegazione del genere: un esodo (dal greco ἔξοδος, èxodos, composto di èx “fuori” e hodòs “strada”) è la partenza volontaria di una comunità, o di un gran numero di persone dal proprio paese, per motivi di lavoro, religiosi, politici, etici.
Ed oggi voglio proprio soffermarmi su questo ultimo dramma umanitario.
Se provate a ricercare il significato della parola ESODO vi sarà fornita una spiegazione del genere: un esodo (dal greco ἔξοδος, èxodos, composto di èx “fuori” e hodòs “strada”) è la partenza volontaria di una comunità, o di un gran numero di persone dal proprio paese, per motivi di lavoro, religiosi, politici, etici.